Consistenza: 13 fascicoli condizionati in una busta

Gugliemo Nencini, (Certaldo 25 dicembre 1896 – 1982) nato da famiglia contadina,  dal 1912 contribuisce all’organizzazione della Sezione giovanile socialista a Cetraldo, di cui diviene segretario. Al ritorno dal fronte della Grande Guerra, fonda nel ’21 la Sezione Comunista di Certaldo e viene arrestato per il suoi coinvolgimento ai cosiddetti “moti di Certaldo”. Dopo il carcere a Firenze nel 23 subisce persecuzioni fasciste sul piano personale e lavorativo che lo inducono nel 1924 all’espatrio clandestino in Francia: al ritorno è condannato al confino a Ponza. Con il nome di battaglia Roberto Roberti,  dal 25 luglio 1943 e durante tutta la guerra di liberazione è commissario politico e ispettore militare del Pci per le province di Siena e Grosseto. È comandante partigiano nella Brigata Garibaldi “Spartaco Lavagnini” divenendo segretario della Federazione comunista di Grosseto all’indomani della Liberazione. In seguito copre incarichi di rilievo per il PCI tra Latina, Roma, Calabria e Abruzzo fino agli anni ’50. Nel 1946 è sindaco di Certaldo, e nel 1948 segretario nazionale dell’ANPPIA. Muore nel 1982: l’anno successivo esce postumo il suo romanzo autobiografico”Memorie di un comunista certaldese

Il fondo, contenente documenti in originale e in copia relativi al 1944, ordinato e completo di inventario, è stato donato da Marco Capecchi nel 2001. Conserva un piccolo ma significativo nucleo di carte che documenta gli inizi della vita del Pci grossetano di cui Guglielmo Nencini fu primo segretario dopo la liberazione. Si segnalano in particolare i volantini dattiloscritti del Movimento giovanile comunista incitante all’arruolamento nella costituenda Brigata Garibaldi maremmana e numerose circolari indirizzate dalla Federazione comunista di Grosseto ai comitati di sezione.

Bibliografia:

Nencini Guglielmo,Memoria di un comunista certaldese, Milano, La Pietra, 1983