Dall’11 al 15 febbraio 24 insegnanti e 48 studenti di tutta la Toscana parteciperanno a un viaggio nei luoghi simbolo delle vicende legate al confine orientale.
Il “progetto pilota” Per la storia di un confine difficile. L’alto Adriatico nel Novecento ha infatti superato la fase sperimentale. Nuova summer school nell’agosto 2019 a Rispescia, che ha coinvolto 25 insegnanti di tuta la Toscana, e adesso nuovo viaggio sui luoghi teatro del “laboratorio della storia del Novecento”, com’è definito da studiosi delle multiformi vicende che hanno attraversato aree contigue, simili ma anche molto diverse: Venezia Giulia, Istria, le città. C’è Trieste, linea di confine nord-sud, est-ovest, incrocio fra popoli, lingue e culture; c’è Fiume, dalla lunga italianità, oggi laboratorio di dialogo fra minoranza italiana e società e istituzioni croate, appena concluso l’annus mirabilis di Fiume capitale europea della cultura. Nell’itinerario di un’esplorazione ne¬cessariamente rapida, saranno cercate le tracce di un secolo difficile, che ha lasciato lutti e abbandoni: segni di luoghi di segregazione e di morte, cam¬pagne spopolate, spostamento di popolazioni.
Gli insegnanti e gli studenti, ma anche una nutrita rappresentanza della Regione Toscana, avranno in mano carte in cui sono marcate le linee del confine mo¬bile – lo è stato fino alla dissoluzione della Repubblica di Jugoslavia. Ma ad inverare l’idea di Lucien Febvre, lo storico che invita a non dimenticare che “il confine non è una semplice linea”, ci sono altri linguaggi: quelli impressi sulla pietra e sulla terra per non dimenticare, accanto alle parole della me¬moria. Protagonisti o testimoni accompagneranno il viaggio, mentre storici ed esperti guideranno attraverso gli strumenti della conoscenza storica. Intorno a storie complesse e dolorose, l’intento è far scoprire ai giovani allievi la bellezza di paesaggi e di opere umane del tempo di pace, per aggiungere alla comprensione degli avvenimenti la percezione di un patrimonio cultu¬rale comune alle popolazioni di confine. A conservare un’eredità tangibile e da trasferire al ritorno sarà un “giornale di bordo”: guidati da due giornalisti e da un fotografo, gli studenti saranno redattori di una cronaca quotidiana.
Ai luoghi del confine sono state aggiunte due tappe toscane: Laterina, che ospitò migliaia di profughi istriano-fiumano-dalmati e Renicci di An¬ghiari, campo di prigionia per slavi. Non sono molti i segni fisici rimasti ma è un preciso compito quello di incoraggiare un risveglio di interesse per storie di rilevanza nazionale – ed europea – ancora troppo poco conosciu¬te, com’è anche per questi luoghi toscani. Le storie non raccontate, la man¬cata elaborazione del passato che solo la conoscenza storica può generare lasciano aperto lo spazio dei conflitti fra memorie.

Il programma del viaggio: