copertina_migrantia cura di Laura Benedettelli e Fabio Masotti | Tipografia Ombrone | Grosseto 2006

Il fenomeno “migrazioni” ha attinenza con i contenuti culturali della storia, dell’antropologia, della sociologia, della filosofia: abbiamo cercato, nel rivolgere agli insegnanti un’occasione di riflessione, di tenere insieme questi diversi approcci disciplinari, proponendo la storia quale tessuto connettivo. Di un fenomeno tanto complesso si è imposta da tempo la rilevanza storica, sopravanzando l’attenzione che la cultura gli aveva riservato in passato, da quando società e istituzioni si sono dovute misurare coi mutamenti profondi provocati dall’arrivo dei nuovi migranti.
A domande inedite si è risposto con atteggiamenti e progetti diversi – non escluso il rifiuto dell’altro – ma ormai con la consapevolezza di essere di fronte ad un problema che non sopporta semplificazioni. Lo suggerisce l’esperienza dei paesi europei investiti più precocemente da un flusso importante, che nel corso del Novecento sono stati luoghi di sperimentazione di differenti modelli di cittadinanza, alcuni – l’integrazione francese – in crisi, in un contesto storico generale come quello attuale, dove l’immagine dell’altro si è caricata di nuove, pesanti minacce. Non sembra facile trovare risposte politiche e sociali coerenti, capaci di contrastare il rischio dell’esclusione e contemporaneamente di andare oltre la giaculatoria dei buoni sentimenti e della professione di fedeltà al valore della tolleranza. Soprattutto per società nazionali che hanno il peso di un passato coloniale – e indiscutibilmente eurocentrico, o più precisamente euroccidentalcentrico – di cui restano non poche tracce nella mentalità corrente, nel linguaggio, nei gesti inconsapevoli.

Un ostacolo in più nel nostro paese è la rimozione di due memorie: un brutto passato di colonizzatori, mentre un senso comune difficile da sconfiggere ci descrive innocenti e “brava gente”(2), e quello – per molti versi opposto – di poveri migranti. Questo giustifica il valore che attribuiamo alla conoscenza storica rispetto ad una sfida che è teorica e pratica (politica e culturale).

Ci sembra importante segnalare che l’esperienza all’origine di questa pubblicazione, il convegno Migranti e migrazioni tra storia, storiografia e didattica, è stata una prima realizzazione di “lavoro di rete” di due Istituti storici della Resistenza toscani. Le giornate di Siena (25 gennaio 2006) e Grosseto (1 febbraio 2006) sono il risultato di uno stile di lavoro, consuetudine degli istituti, che cerca di tenere insieme i due versanti della attenzione ai contenuti disciplinari – storia e scienze sociali – e della ricerca didattica, soprattutto grazie ai docenti che lavorano negli istituti in continuo rapporto con le istituzioni scolastiche, in attuazione della convenzione INSMLI-MIUR.