profughi istriani
Arrivo dei primi profughi istriani a Porta Nuova a Torino, febbraio 1947. © Archivio Storico della Città di Torino

Per la Giornata del Ricordo 2016 l’Isgrec ha scelto quest’anno di mettere al centro il tema dell’esodo di istriano-dalmati e giuliani, già affrontato in questi anni, prima con un viaggio di studio sui luoghi del Confine nordorientale, poi con la ricerca su arrivo e accoglienza dei profughi a Grosseto. Ma il centenario della Grande Guerra ha fatto mettere a fuoco il fenomeno dell’abbandono da parte di italiani delle terre di confine.

Che cosa li accomuna? L’essere, in quanto popolazioni più coinvolte dagli eventi di guerra, costrette a subirne le devastazioni materiali, vittime di conflitti politici e culturali più aspri di quelli pure vissuti da altri cittadini italiani. Hanno anche in comune un confronto continuo con la storia degli altri, donne e uomini che vivono al di là del confine, mentre, durante e dopo le guerre, cambiano le linee di divisione. La cartografia racconta, momento per momento, il lunghissimo tempo della storia militare, politica e diplomatica, che segna gli spostamenti del “confine mobile” tra 1914 e 1974, data del Trattato di Osimo.

Li distingue l’assenza totale del ritorno dal secondo esodo. Ma c’è anche una relazione che aiuta a comprenderne la tragicità. Le sofferenze personali e delle comunità seguite alla pace del 1918 si tradussero in narrazione della vittoria, in tentativo di cancellazione di episodi – valga l’esempio di Caporetto – con la celebrazione dell’eroismo per la patria. Dicono gli storici che non fu sufficientemente elaborato il lutto per le perdite subite, umane e materiali e quanto l’ombra lunga di questi eventi si sia allungata sul tempo seguente, fino a guerra e secondo dopoguerra.

Ne vogliamo trarre una lezione di educazione civile: la necessità di assumere il punto di vista della nostra storia e della storia degli altri, del confronto fra culture, valori e dolori diversi, ma simili, per non ipotecare il futuro con la promessa di nuovi lutti per le persone e le comunità, aggiungendo anche la proposta di nuove esperienze di viaggi di studio sui luoghi del ricordo.

Di seguito il programma della Giornata del Ricordo 2016. Storia e storie di confini :

GROSSETO 10 febbraio – 17 marzo 2016

Biblioteca F. Chioccon dell’Isgrec

Cittadella dello Studente

10 FEBBRAIO 2016

Mostre e proiezioni

Saluti:

Emilio Bonifazi | Sindaco e Presidente della Provincia di Grosseto

Patrizia Valerio | Ufficio scolastico provinciale di Grosseto

Luciana Rocchi | Direttrice dell’ISGREC

***

LauraBenedettelli

Sui luoghi della nostra storia e della storia degli altri.

Proiezione

La nostra storia e la storia degli altri. Viaggio intorno al Confine Orientale

(Documentario, Produzione Isgrec, regia L. Zannetti)

Esposizioni

La nostra storia e la storia degli altri

(Mostra permanente, Produzione ISGREC)

Nuovi Libri della Biblioteca Francesco Chioccon dedicati a queste storie

Apertura delle mostre

10-17 febbraio

Orario: 10-12,30 per la scuola | 16-18 per il pubblico

17 MARZO 2016

Tra due guerre

Ore 16:30

Saluti:

Emilio Bonifazi | Sindaco e Presidente della Provincia di Grosseto

Luciana Rocchi | Direttrice dell’ISGREC

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“Profughi, internati ed emigranti nella prima guerra mondiale

Franco Cecotti | Istituto regionale per la storia del Movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia

Esuli e profughi in Maremma: il lungo tempo degli arrivi dalle zone di confine

Laura Benedettelli | Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea (ISGREC)

Info e prenotazioni

Per la mattina del 10 febbraio e per la visita guidata alle mostre:

Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea

via de’Barberi 61 | 58100 Grosseto

tel/fax 0564 415219

segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it