cover_consenso900a cura di Luciana Rocchi e Adolfo Turbanti | Editrice Il mio Amico | Roccastrada 1999

La pubblicazione ha alle spalle un corso di aggiornamento per insegnanti di storia della scuola media inferiore e superiore di Grosseto, realizzato nel febbraio 1996 dall’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, in collaborazione con istituzioni scolastiche e Comune di Grosseto.

I testi che vengono qui pubblicati, pur nella specificità dei temi e degli ambiti cronologici e nella singolarità degli approcci storiografici, presentano una unità di fondo, costituita non solo dall’involucro del tema generale – il potere politico e il consenso nell’Italia del ‘900 – ma anche dalla rete dei rimandi contenuti in ciascuno dei saggi, che creano un tessuto connettivo lungo tutto il secolo. A partire dai giudizi di: Mario G.Rossi che, riprendendo Aquarone, presenta l’età giolittiana come “età cerniera” nella storia d’Italia; Umberto Sereni (età giolittiana “cartina di tornasole”); Enzo Collotti (“la risposta gli interrogativi posti dalla storia del passato regime diventa anche la risposta agli interrogativi sul presente della situazione italiana”), per arrivare all’ultimo saggio, di Silvio Lanaro, che affronta il suo tema – Sistemi elettorali e forma partito – attraverso la ricerca di costanti nel sistema politico italiano lungo tutto l’arco della storia nazionale.
In molti casi si tratta di domande nuove di una nuova storiografia, ma è anche vero che, essendosi spostato in avanti il punto di osservazione, non hanno perso significato, ma si sono complessificate ed hanno acquistato uno spessore più profondo vecchie questioni. Per fare un riferimento concreto, il salveminiano “Fu l’Italia prefascista una democrazia?” pare essersi tradotto in una ricerca sulla singolarità del caso italiano in questo secolo, dal momento che, anche quando la democrazia non è del tutto rigettata, come durante la fase del regime fascista, è certo che viene attuata in forme così peculiari che la manifestano ora come “incompiuta” o “bloccata” (Neri Serneri sui primi anni della repubblica), ora come un sistema caratterizzato da forme di organizzazione del consenso assai poco limpide e da una elefantiasi dei partiti, il cui declino negli anni ’80 non è interpretabile, nemmeno questo, come preludio ad una autocorrezione e normalizzazione del sistema (Lanaro).